LE DOMANDE PIÙ frequenti

A noi piace il contatto con il pubblico, è il sale del nostro lavoro. Spesso però i clienti ci rivolgono domande che meritano sempre le stesse risposte e abbiamo deciso di raccoglierle in una pagina per semplificarvi l’accesso alle informazioni. Ma se questo non dovesse essere sufficiente, non preoccupatevi, noi siamo qui e potete contattarci quando volete.

Il servizio tecnico del laboratorio TERRA SOLIDA ITALIA, presente in situ per l’assistenza di avvio cantiere (previsti controlli su confezionamento della miscela e stesa della stessa)

E' possibile compattare una superficie destinata ad attività sportive realizzata (originariamente) in tennisolite? le caratteristiche meccaniche, penso, cambieranno; ma sembrerà di correre su del cemento? E la struttura, sarà colonizzabile dalle essenze erbacee dell'adiacente campo di calcio o infestanti? Grazie per la pazienza

Premettendo che possiamo dare una risposta esaustiva solo dopo aver verificato le proprietà della miscela terrosa da stabilizzare (tennisolite) e le caratteristiche del sito (posizione, dimensioni, accessi…), in linea generale la stabilizzazione a tecnologia NATURE STABIL ROAD comporterebbe una maggior stabilità funzionale, una drastica diminuzione delle frequenze di manutenzione, un ridotto rischio di propagazione della vegetazione ma anche un aumento della rigidità del supporto, che sarebbe indubbiamente avvertito dagli atleti in caso di utilizzo come area sportiva (più un supporto è rigido meno esso assorbe gli urti).

Premesso che l’aumento delle prestazioni meccaniche e della durabilità sono proporzionali al modulo elastico del supporto stabilizzato e quindi alla sua rigidità, sarebbe opportuno valutare in questo caso specifico quale sia il motivo per cui si renda necessario stabilizzare la superficie in tennisolite e valutare tecnicamente quale sia il miglior compromesso tra gli obiettivi da raggiungere.

L’utilizzo di inerti di cava o comunque del materiale presente in sito nella “ricetta” per la realizzazione di pavimentazioni in terra stabilizzata, ci consente di verificare preventivamente attraverso specifici test eseguiti dai tecnici del laboratorio TERRA SOLIDA, la permeabilità ottenibile con il materiale da utilizzare. I risultati sono differenti in quanto relativi alla tipologia del materiale utilizzato. Tuttavia la nostra esperienza ci permette di comunicarLe che spesso la permeabilità non varia nonostante l’utilizzo di tecnologie che hanno lo scopo di “legare” materiali “slegati”. Un materiale correttamente stabilizzato non si dilava con la pioggia. L’iter procedurale adottato dalla nostra azienda prevede test di laboratorio a garanzia dell’ottenimento del risultato

In questo caso si sconsiglia di eseguire un trattamento di stabilizzazione diretto. Sarebbe opportuno inoltre, prima di eseguire un riporto in terra stabilizzata, prevedere lo scotico del terreno vegetale, la formazione di un cassonetto con materiale a buona portanza (CBR >60), con profondità variabile in funzione delle caratteristiche del materiale da utilizzare ed alla destinazione d’uso della strada.

 Il materiale proveniente dalla fresatura di pavimentazioni stradali, solitamente in conglomerato bituminoso, è a tutti gli effetti un rifiuto, tanto che è previsto lo stoccaggio a riserva di tale materiale in appositi centri autorizzati per il recupero e lo smaltimento (DLgs 152/2006), previa analisi di ogni lotto per la verifica di eventuale cessione di metalli pesanti (test di cessione ai sensi del DLgs 186/2006).

Per quanto sopra l’utilizzo di tali materiali, tal quali, non dovrebbe essere validato per l’esecuzione di strade rurali, in quanto fortemente impattante e non sostenibile dal punto di vista ambientale.

In generale, inoltre, è preferibile non eseguire pavimentazioni a diretto contatto con terreno vegetale in quanto tale supporto possiede pessime caratteristiche di portanza.

Premesso che la realizzazione di un riporto in terra stabilizzata è un’operazione inconsueta al di sopra di una soletta in calcestruzzo, (se non nei casi di forte ammaloramento del conglomerato cementizio) dal punto di vista tecnico non sussistono controindicazioni particolari per la realizzazione di quanto richiesto.

Lo studio di fattibilità e la possibilità di indicare gli eventuali costi, però, sono funzione di alcuni fattori che dipendono dallo stato di degradazione della pavimentazione sottostante, dalla verifica di eseguibilità in funzione delle eventuali quote, dalla destinazione d’uso dello stesso piazzale, dalla sua geometria, dai gradienti topografici esistenti, dalla presenza o meno di una rete di deflusso idrico, dalla tipologia delle materie prime reperibili nelle zone limitrofe.

I dislivelli presenti su una strada sterrata, se non sono tali da presentare pericolo, in genere non costituiscono un impedimento al processo di stabilizzazione. In funzione della tecnica di stabilizzazione da attuarsi sarà possibile valutare se sia fondamentale una rimodellazione della pavimentazione, prima dell’intervento vero e proprio, o se tale precauzione non sia necessaria.

La stabilizzazione delle strade sterrate, interessando uno spessore di pavimentazione costante, non trasformerà in modo sensibile le pendenze, mantenendo pertanto inalterato l’aspetto originale del percorso.

Valutando l’attuale necessità di preservare e valorizzare l’importanza storica, paesaggistica e ambientale delle vecchie pavimentazioni in terra, è possibile asserire che la stabilizzazione dei materiali in sito, tramite fresatura, sia sempre la scelta migliore da farsi.

Tale tecnica di stabilizzazione, pur conferendo alta capacità portante, azzera infatti l’impatto ambientale e mantiene inalterate le caratteristiche naturali della strada.

E’ tuttavia necessario dover tenere presente che la stabilizzazione dei terreni in sito, tramite fresatura, non potrà sempre garantire la corretta portanza, soprattutto se i materiali da stabilizzare non possiedono idonee caratteristiche e le condizioni di traffico previste sono molto severe.

Nel caso in cui i materiali in sito non siano adeguati sarà quindi necessario dover ricorrere al sistema di stabilizzazione tramite riporto di materiale terroso conforme. Il servizio tecnico di TERRE STABILZZATE, dopo avere eseguito tutte le analisi necessarie, converrà sempre con la committenza quale sia la tecnica più idonea.

Nella costruzione di rilevati stradali, strade in terra battuta, dighe in terra ecc., è fondamentale conferire all’insieme un’elevata densità. E’ altresì importante che il terreno di sottofondo su cui poggia il rilevato presenti qualità specifiche tali da non pregiudicare le caratteristiche di ciò che verrà realizzato al di sopra.

Nell’esecuzione di opere in terra si procede per fasi:

  1. Si studiano in laboratorio le terre che verranno utilizzate per la realizzazione dei lavori, al fine di determinarne le migliori miscele, l’idonea percentuale d’acqua, ecc.; .
  2. Si scelgono le tipologie di macchine operatrici (costipatori) e relative prove pratiche per ricavarne: tipo di carico, n° di passaggi, spessore strati, ecc.;
  3. Si passa all’esecuzione dell’opera e dei relativi controlli (in sito ed in laboratorio) riguardanti: densità, contenuto d’acqua, granulometria, ecc.;
  4. Si effettuano infine le verifiche finali per controllare la rispondenza dell’opera ai dati progettuali.

Nel caso specifico della realizzazione di una strada, od un piazzale, in terra battuta, ove siano presenti strutture verticali, caditoie, chiusini o inserti in marmo o pietra, sarà necessario curare in maniera accorta la costipazione anche nei punti più difficili perché, per quanto sopraddetto, il binomio qualità estetica – prestazioni meccaniche sarà soddisfatto solo se sarà garantito un costipamento ottimale. In taluni casi, ove il sistema di compattazione con rullo compressore non dovesse essere efficace, sarà necessario utilizzare mezzi compattatori idonei come piastre vibranti o compattatori manuali.Il servizio tecnico del laboratorio TERRA SOLIDA ITALIA, presente in situ per l’assistenza di avvio cantiere (previsti controlli su confezionamento della miscela e stesa della stessa)

La ringrazio sig. Giovanni per l’opportunità che ci offre per mettere a conoscenza ai più, le potenzialità delle nostre tecnologie Naure Stabil Road che, come oramai noto agli esperti del settore, spesso sono la migliore soluzione ecocompatibile per la stabilizzazione e consolidamento delle pavimentazioni naturali in terra.

Meno noti ma altrettanto considerevoli sono i risultati ottenuti nello stabilizzare le sabbie marine. L’alto tenore in sali cloruri e la presenza, a volte anche massiccia, di sostanze organiche e limoso argillose, rende pressoché inutilizzabile la sabbia di mare nel settore delle costruzioni.

Anche se usata con la dovuta diligenza, e nel rispetto dei trattamenti di lavaggio di cui necessita, la sabbia di mare resta infatti la meno affidabile nel settore delle costruzioni.

Meno noti ma altrettanto considerevoli sono i risultati ottenuti nello stabilizzare le sabbie marine. L’alto tenore in sali cloruri e la presenza, a volte anche massiccia, di sostanze organiche e limoso argillose, rende pressoché inutilizzabile la sabbia di mare nel settore delle costruzioni.

Anche se usata con la dovuta diligenza, e nel rispetto dei trattamenti di lavaggio di cui necessita, la sabbia di mare resta infatti la meno affidabile nel settore delle costruzioni.

Nel settore delle stabilizzazioni le tecnologie TERRA SOLIDA riescono ad abbattere le azioni dei componenti nocivi delle sabbie marine nel seguente modo:

  1. L’assenza di armature metalliche (che non sono necessarie) e l’azione combinata dei sali complessi rende inefficace l’azione corrosiva e dirompente dei sali cloruri; 
  2. La nocività delle sostanze organiche viene annullata attraverso la formazione di gel – colloidi; 
  3. Attraverso l’azione disperdente del legante idraulico (anche cemento o calce) e delle componenti più fini, all’interno del materiale limoso, si incrementa l’efficacia del legante stesso, conferendo così al supporto una corretta ed omogenea resistenza meccanica.

Dalle esperienze pregresse, per quanto sopra esposto, si può asserire con certezza che il sistema TERRA SOLIDA permette di stabilizzare con risultati eccellenti, le sabbie marine, siano esse provenienti da aree costiere, cordoni lagunari o dragaggi anche profondi in mare aperto. Recentemente sono stati ottenuti ottimi risultati nella stabilizzazione di sabbie limoso – organiche provenienti dall’area costiera di Grado (GO), per la realizzazione di una pista carrabile.

Può succedere che sia necessario rimuovere, parzialmente o totalmente, una pavimentazione realizzata con tecnologia TERRA SOLIDA, per esempio strade bianche sterrate, piste ciclabili, stabilizzati vari ecc.

La demolizione di tali pavimentazioni viene eseguita tramite fresatura meccanica e la nuova destinazione d’uso dell’area interessata sarà determinante nella scelta delle operazioni di smaltimento o eventuale nuova stabilizzazione.

Nel solo caso in cui l’area dovesse essere adibita a terreno agricolo, o comunque destinata a ricomposizione come area verde, sarà necessario rimuovere totalmente sia pavimentazione che sottofondo e dover allontanare il materiale come previsto dalle leggi cogenti nazionali e locali; successivamente sarà necessario riportare del terreno vegetale idoneo alla destinazione d’uso. In tutti i casi in cui la pavimentazione debba essere ripristinata, si procederà con la tecnica di stabilizzazione del materiale fresato tramite fresatura e stabilizzazione del terreno in situ.

Il materiale di risulta dalla demolizione della strada potrà infatti essere legato nuovamente con le tecnologie TERRA SOLIDA garantendo così un’ottima uniformità cromatica e tessitura dell’opera. In questi casi è molto importante l’intervento di un nostro tecnico di laboratorio.

Se, al contrario, il materiale di risulta non dovrà essere riutilizzato, potrà serenamente essere smaltito come un normale rifiuto.

Le particolari tecnologie TERRA SOLIDA risultano essere versatili e permettono non solo di realizzare pavimentazioni a basso impatto ambientale durevoli nel tempo ma anche di poter rimuovere e successivamente riparare le eventuali porzioni che si dovessero necessariamente demolire nel pieno rispetto dell’ambiente.

Gent.le Alessandro desumo dalla domanda di “carattere estetico”che lei potrebbe essere un architetto paesaggista. Comunque sia la ringraziamo per l’opportunità che ci offre nel risponderLe.

La pavimentazione in terra è stata ed è di sicuro la prima, la più diffusa e la più economica pavimentazione utilizzata.

La pavimentazione in terra è sempre stata la più semplice da realizzare: la natura insegna che i percorsi naturali, come le piste segnate dal transito degli animali, sono sempre le vie migliori da percorrere, proprio per l’effetto della naturale compattazione dei terreni che per tale motivo possiedono: 

  1. una superficie più resistente rispetto al terreno circostante;
  2. minore cedevolezza della superficie al passaggio; 
  3. quasi totale assenza di vegetazione che non può crescere su un terreno asfittico e con transito continuo (e che rende riconoscibile il percorso stesso);
  4. nessuna necessità di apporto di materiali e manutenzione; 
  5. praticamente nessun costo di realizzazione.

Lo sviluppo delle attività umane e le crescenti esigenze di spostamento e trasporto, hanno reso necessaria la messa a punto, nel tempo, di diverse tipologie di pavimentazioni, mirate ad una sempre maggiore prestanza; tra le moderne tecnologie, le nere pavimentazioni in conglomerato bituminoso sembrano le più adeguate alle esigenze di transito dei mezzi di trasporto odierni.

Col tempo si è svalutata sempre più la valenza storica, paesaggistica e ambientale delle vecchie pavimentazioni in terra ma ora si sente viva la necessità di far fronte alla costante azione di disturbo del paesaggio: le innovative tecnologie di Terra Solida, del tutto naturali, permettono di realizzare una strada in terra battuta che risponda sia alle esigenze storico – paesaggistiche che a quelle strutturali.

Molto spesso capita di dover stabilizzare percorsi ove siano presenti, per i motivi sopra descritti, materiali stabilizzati di riporto che, dal punto di vista geologico e paesaggistico, nulla hanno a che fare con i terreni autoctoni; in questo caso l’utilizzo di terre colorate o pigmenti naturali permette di poter conferire alla pavimentazione in sito un aspetto di assoluta coerenza con l’ambiente circostante così da poter annullare l’impatto ambientale senza dover asportare il materiale in sito: l’utilizzo di pigmenti naturali, considerate le peculiarità delle tecnologie Terra Solida, se necessario, è non solo possibile, ma fortemente consigliato.

Gent.le sig. Enrico, grazie per questo suo quesito attraverso il quale potremo far chiarezza sull’argomento pendenze su strade naturali in terra battuta, ma non solo, molto importante per una corretta valutazione tecnica ed una ottimale realizzazione della pavimentazione.

La realizzazione delle strade in pendenza ha dei vincoli legati solo all’operatività delle macchine utilizzate. In particolare l’esecuzione di strade con pendenze superiori al 20–25% diventa di difficile compimento per la pericolosità nelle operazioni di posa o fresatura e soprattutto di rullatura: il pericolo di scivolamenti o addirittura di ribaltamenti di mezzi pesanti può mettere in serio pericolo l’incolumità degli operatori ed è pertanto da evitare.

Si deve comunque considerare che difficilmente le strade sterrate possiedono pendenze al di sopra del 15-18%, anche per le difficoltà oggettive che possiedono gli autoveicoli nel doverle poi percorrere.

È possibile comunque valutare materiali e tecniche specifiche di messa in opera e costipazione, nel caso si dovesse rendere necessaria la stabilizzazione di percorsi molto ripidi.

Gent.le Signor Marco, la ringraziamo per questa domanda che ci permette di dare spazio a valutazioni che, nella progettazione e realizzazione di pavimentazioni specifiche per strade bianche stabilizzate talvolta vengono trascurate.

Va da sé che le considerazioni che seguiranno sono estendibili a parcheggi, piste ciclabili, stradelli in genere ecc. ecc. da stabilizzare. Si premette che il principio di STABILSANA, componente attiva del legante ecocompatibile NATURE PREMIX, si basa sulla peculiare azione di sali complessi che esplicano sette funzioni principali:

  1. La neutralizzazione delle sostanze organiche attive che inficiano la formazione e la stabilità dei legami;
  2. La formazione di gel – colloidi con il materiale organo-minerale presente nei terreni naturali, al fine di aumentare le prestazioni meccaniche;
  3. La riduzione della coesione intergranulare che impedisce l’omogeneizzazione dei conglomerati con terra naturale;
  4. La dispersione dei minerali argillosi nella miscela in modo da consentire al legante di attecchire sulle frazioni granulometriche più grossolane;
  5. La dispersione del legante (cemento o calce) nel materiale terroso, per favorire una omogenea distribuzione dello stesso e per poter mantenere la colorazione originale del terreno;
  6. La limitazione delle nocive conseguenze determinate dal ritiro senza la necessità di utilizzo di reti metalliche o fibre polimeriche, poco adatte all’integrazione con l’ambiente;
  7. La drastica riduzione degli effetti indotti dal gelo/disgelo sul conglomerato naturale indurito.

La peculiare potenzialità di STABILSANA, tecnologia esclusiva di TERRA SOLIDA ITALIA prevede l’utilizzo di materiali naturali per l’esecuzione delle strade, pertanto la funzionalità ed il comportamento delle pavimentazioni realizzate con tale tecnica dipenderanno dalla tipologia delle materie prime utilizzate e dalle loro caratteristiche chimico – fisiche.

Nel caso particolare delle strade eseguite in clima rigido e con alte pendenze sarà necessario dover valutare la disponibilità di miscele terra-aggregato nelle quali la frazione inerte abbia caratteristiche di ingelività e alta resistenza all’abrasione: in tal caso la pavimentazione stradale potrà possedere caratteristiche di alta portanza, il fenomeno di indurimento dei leganti idraulici sarà irreversibile e la pavimentazione avrà una eccellente durabilità. I cicli di gelo-disgelo, l’azione dei pneumatici chiodati o catene in caso di ghiaccio e l’utilizzo di veicoli antineve, determinano delle azioni meccaniche tali da poter distruggere in pochi mesi le pavimentazioni stradali eseguite in maniera non accorta (asfalto e calcestruzzo compresi), pertanto il laboratorio TERRA SOLIDA valuterà sempre, con i propri tecnici, la progettazione della miscela da stabilizzare e le modalità di esecuzione dell’opera.